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Coppedè, il quartiere delle fate
- durata: 1h30
- appuntamento: Piazza Mincio
- ora: 15:15
- sesterzi: 10.00

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Passeggiata nel quartiere delle fate, il mitico Coppedè...Un insieme di 17 villini e 26 palazzine disposti a raggio tra Via Tagliamento e Corso Trieste con epicentro in Piazza Mincio.
Questo piccolo quartiere – che prende nome dall’autore : l’architetto fiorentino Gino Coppede’ – fu costruito tra il 1913 ed il 1926 anno della sua morte, con una lunga interruzione dovuta agli eventi bellici collegati alla prima guerra mondiale.
Il quartiere noto a tutti i Romani per le sue bizzarre architetture, si presenta come un unicum nel panorama architettonico non solo degli inizi del novecento, ma più in generale nell'ambito dell’ urbanistica italiana e non solo.
Infatti Coppedè concepì e realizzo questo quartiere ponendo al centro il primato della fantasia e della sua forza creativa, creando il suo «paese delle fate« .
Nel realizzare questa sua visione l’ architetto fiorentino attinse a diversi stili, idee, concetti e correnti, fondendole in un insieme appunto unico ed ineguagliato. Benché negli edifici e nell'apparato decorativo siano evidentissime le influenze della migliore arte Liberty e sopratutto Decò ( con la stilizzazione e l’esaltazione degli elementi naturali : animali e floreali) cui senz'altro Coppedè appartiene, cionondimeno si fondono con esse influenze dell’ arte classica, assiro-babilonese, forme ed immagini neo-medievali con fate e cavalieri. Questo continuo fondersi ed amalgamarsi di stili ed influenze cosi’ diverse sul sottofondo Liberty-Decò non stona mai, ne’ offre minimamente appiglio a critiche che potrebbero vederlo come « kitsch « o comunque incoerente e superficiale. Al contrario l’ effetto che Coppedè ed il suo eclettismo hanno ottenuto, con mirabile maestria urbanistica, e’ quello di condurci dall'entrata in Piazza Mincio in un mondo fantastico sospeso fra passato e presente, fra fantasia e realtà, tra veglia e sogno, risvegliando quell'incanto e fascino proprio dell’ eta’ più giovane.